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PETER BENSON MILLER — Rinunciare all’idea di un altro mondo

In questa mostra, composta da tre nuovi pastelli e una scultura, i gemelli Ingrassia esplorano la percezione di avvenimenti  drammatici nel mondo naturale, il dinamismo della visione e l’essenza dell’atto creativo. Il loro metodo poetico, una sorta di abile balletto a quattro mani, crea disegni che lentamente assumono una solidità materiale, non diversamente dalle operazioni naturali apparentemente casuali che scolpiscono la pietra. Affascinati dal Monte Etna, massiccio vulcanico incombente sopra la loro natia Catania, i due artisti, lavorando insieme affiatati, paragonano la loro tecnica alle complesse forze che plasmano la materia magmatica. L’ Etna, il più alto vulcano attivo d’Europa, è luogo di frequenti e continui fenomeni geotermici. I fratelli Ingrassia sono particolarmente affascinati dagli eventi piroclastici, che spingono “bombe a crosta di pane” dalle aperture del vulcano a velocità che superano i trecento metri al secondo. Nella mostra, uno di questi oggetti a forma di mandorla, un objet trouvé, è racchiuso in un ondulato foglio di vetro, il quale suggerisce sia l’alto livello della silice pura contenuta nella roccia vulcanica sia la presenza di quelle forze naturali, includendo le onde del vento, che creano la forma finale.

Le loro immagini a pastello, in scala ridottissima, di piume di cenere e fumo fluttuanti sopra le montagne suggeriscono le spettacolari eruzioni che si sono susseguite regolarmente durante la storia. I pastelli richiamano le raffigurazioni dell’Etna e del Vesuvio realizzate dagli artisti stranieri nel Settecento come Joseph Wright di Darby e Pierre-Jacques Volaire, così come la descrizione di entrambi i vulcani nel Viaggio in Italia (1816-17) di Goethe. Usando un metodo meticoloso e scientifico, i gemelli Ingrassia lavorano simultaneamente, ma anche annientandosi. Carlo è un incisivo creatore di linee, mentre Fabio aggiunge le sfumature. Uno cancella l’altro, producendo un segno al quale manca di segno, nessuna mano può essere riconosciuta, e la paternità stessa è messa in discussione. Il loro metodo idiosincratico, come le forze naturali che formano il paesaggio del Monte Etna, scolpisce il lavoro attraverso gesti misurati, la cui somma è un disegno che prende una forma fisica concreta.

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PETER BENSON MILLER — Rinunciare all’idea di un altro mondo

In this exhibition, composed of three new pastels and a sculpture, the Ingrassia twins explore the perception of dramatic occurrences in the natural world, the dynamism of vision and the essence of the creative act. Their poetic method, a kind of deft ballet in four hands, creates drawings that slowly assume material solidity, not unlike the apparently random operations of nature sculpting stone. Fascinated by Mount Etna, the volcanic massif looming over their native Catania, the two artists, working closely together, compare their technique to the complex forces that shape magmatic matter. The tallest active volcano in Europe, Mount Etna is the site of almost continuous geothermal phenomena. The Ingrassia brothers are particularly fascinated by pyroclastic events that propel “bombe a crosta di pane” from openings in the volcano at speeds of up to three-hundred meters per second. In the exhibition, one of these almond-shaped objects, an objet trouvé, is enveloped in an undulating sheet of glass, which suggests both the high level of pure silica contained within the volcanic rock and the natural forces, including waves of wind, which sculpt its final form.

Their small-scale pastel images of plumes of ash and smoke billowing from the mountain suggest the spectacular eruptions that have occurred regularly throughout history. The pastels recall similar depictions of Etna and Vesuvius by foreign artists in the eighteenth century such as Joseph Wright of Darby and Pierre-Jacques Volaire, as well as descriptions of both volcanoes in Johann Wolfgang von Goethe’s Italienische Reise (1816-17). Using a meticulous and scientific method, the Ingrassia twins work in tandem, but also at odds. Carlo is an incisive mark-maker, whereas Fabio creates sfumature. One cancels out the other, producing a sign that lacks conscious design; neither hand can be discerned, and authorship itself is thrown into question. Their idiosyncratic method, like the natural forces shaping the landscape of Mount Etna, sculpts the work through measured gestures, the sum of which is a drawing that takes a concrete physical form.